Uno solo è il concetto, semplice e lampante, che giustifica la riproposta di uno spettacolo di narrazione di strada come il Kamishibai: finchè ci saranno bambini, questi avranno bisogno, sempre e ovunque, di qualcuno che racconti loro le storie. Da parte mia l'incontro con il Kamishibai è stato un colpo di fulmine assoluto e sconvolgente. Per me è un modo di far spettacolo che riassume tutto: immediatezza, vicinanza con i bambini, semplicità di allestimento, grande impatto emozionale. Pochi giorni in laboratorio, ed ecco che una vecchia bici Peugeot degli anni '60, trovata in discarica e messa a posto con i pezzi di altre due bici, ha la sua bella "butai", la cassetta del contastorie, ottenuta dai pannelli di compensato di un vecchio armadio...e poi le storie..le mille storie che sempre mi frullano in testa e che magari non voglio rappresentare con i soliti burattini... ma cosa tenere, cosa cambiare del Kamishibai tradizionale giapponese?
Siamo italici e creativi, che diamine, ce l'abbiamo nel DNA: di una tradizione esotica non possiamo far a meno di cambiare, modificare, arricchire, migliorare...detto fatto: il mio Kamishibai è tradizionale in tutto e per tutto, ma costruisco la struttura in modo che, sostituendo i disegni con un telaio che tiene tesa una tela bianca, in pochi secondi lo posso trasformare in un microteatrino di ombre. E come potevo lasciare a casa Peppo, il mio calzaserpente che mi segue sempre e ovunque? Lo porto con me anche qui: mi aiuterà con il cambio dei disegni, farà da presentatore... insomma...qualcosa gli farò fare di sicuro...e comunque è giusto che i bimbi sappiano: nell'introduzione spiego sempre che questo è un modo di far spettacolo che viene dal lontano Giappone, ecco perchè non chiamo i bimbi con la solita campanella ma batto gli "hyosige", i tradizionali legnetti sonori, e perchè prima di iniziare offro le caramelle, a rievocare la vendita dei "senbei" dolci di riso che stabiliva la sistemazione del pubblico (solo se compravi potevi stare davanti...).
Sinossi
Arriva il Kamishibaiya: il tempo di fissare la bici sul cavalletto e preparare i disegni della prima storia...i bimbi osservano attenti, ma hanno già capito...si avvicinano: c'è sempre uno che chiede "Che cosa farai?". Glielo spiego, e lo invito a mettersi proprio lì, di fronte alla cassetta: fra un po' si può iniziare. Batto gli "hyosige", do una voce...corrono tutti: prima di iniziare tento di convincere i genitori frettolosi, quelli che trascinano via i figli, che se ritardano lo shopping di un quarto d'ora forse sopravvivono lo stesso... Le caramelle girano (una a testa e non di più!), aspetto che gli ultimi bimbi trovino posto e attacco la storia. Applauso finale, giro di cappello...ma i bimbi mica li freghi: han già visto che di disegni la cassetta ne è piena...."Ma ci sono altre storie qua!"... io però ho deciso di farli morire di curiosità...chiudo tutto e monto in bici..."Ciao bambini, mi sposto, vado altrove"....tanto lo so bene che mi seguiranno...mi correranno dietro, aspettando che mi fermi...il tempo di fissare la bici sul cavalletto e preparare i disegni della seconda storia...son di nuovo pronto...e via così fino a sera, quando l'ultimo bambino se ne sarà tornato a casa...e mi trovero col cestino delle caramelle vuoto e, spero, il cappello bello pieno...
Festival e Rassegne
Il mio Kamishibai è già stato inserito nella programmazione di numerosi eventi:
Buskers Festival - Staranzano (GO); Ferrara Buskers Festival (FE); Fe' stival - Alano di Piave (BL); Il Ritorno di Arlecchino - Mestre (VE); Le Fiere del Teatro - Sarmede (TV); Lugliobambino - Campi Bisenzio (FI); Non Solo pezzi di legno - Ceolini (PN); On The Road Festival - Pelago (FI); Spazi Urbani in Gioco - Trieste; Strada Facendo - Silvi Marina (TE), Festival del Teatro Urbano di Roma; Festival Internazionale Burattini e Marionette di Colle Umberto (TV) ...